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Sentimenti, ossessioni, amore che diventa odio, estasi e repulsione, odio che ridiventa amore. Un triangolo fatalmente destinato a macchiarsi di sangue. Ma chi ha ucciso? E perché? È stato un atto volontario o un tragico incidente? O la colpa è soltanto del destino? La lucida realtà più che ai protagonisti si manifesterà al lettore, unico testimone delle voci che raccontano, nello svolgimento in avanti e a ritroso del tempo. In una lingua scarna, veloce, essenziale Di Costanzo ha scritto un romanzo di dialoghi, drammatici, ironici, tragici, nel solco del registro espressivo che culmina in Ivy Compton-Burnett. All'autore più che il cosiddetto realismo nelle sue scontate mistificazioni e varianti neo e post interessa la potenza del narrare, che intercetta la realtà modificandola. Il romanzo si apre alla vita, scardinandone gli inganni, sbriciolandone le maschere, organizzando il caos, per dirla con Nietzsche, che ognuno di noi si porta dentro.